Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29454 del 10 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:29454PEN

Massima

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Il diritto di querela per il reato di danneggiamento spetta anche al legittimo detentore del bene danneggiato, la cui testimonianza può essere assunta come prova della responsabilità dell'imputato, purché sottoposta ad un attento controllo circa la sua attendibilità, anche in presenza di imprecisioni o contraddizioni nel racconto, senza la necessità di applicare le regole probatorie di cui all'art. 192 c.p.p., commi 3 e 4, che richiedono la presenza di riscontri esterni. Tuttavia, quando la persona offesa sia costituita parte civile e sia quindi portatrice di pretese economiche, il controllo di attendibilità della sua testimonianza deve essere più rigoroso rispetto a quello generico cui si sottopongono le dichiarazioni di qualsiasi testimone, potendo rendere opportuno il riscontro di tali dichiarazioni con altri elementi. La mera esistenza di un alterco tra l'imputato e la parte offesa non integra una provocazione tale da escludere la punibilità dell'imputato per il reato di danneggiamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. DE CRESCENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DI MARZIO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Trento del 1.6.2012;

sentita la relazione della causa fatta dal consigliere ((omissis));

udita la requisitoria del sostituto procuratore generale ((omissis)) che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Trento ha confermato la sentenza del Tribunale della medesima citta' in data 1.3.2011 di condanna di (OMI…

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