Il potere amministrativo di repressione degli abusi edilizi, pur trovando il suo fondamento nei principi di tipicità e legalità dell'azione amministrativa, non è soggetto a termini di prescrizione o decadenza, salvo espressa previsione legislativa a tutela di particolari interessi. Pertanto, l'Amministrazione può legittimamente esercitare tale potere anche a distanza di molti anni dalla realizzazione delle opere abusive, senza dover dare conto dell'attualità e concretezza dell'interesse pubblico sotteso all'intervento sanzionatorio. Tuttavia, nell'esercizio di tale potere, l'Amministrazione è tenuta a valutare attentamente la natura dell'abuso contestato e la possibilità di applicare la meno afflittiva sanzione pecuniaria prevista dall'art. 12 della legge n. 47 del 1985, qualora l'abuso non configuri una fattispecie talmente pregiudizievole da giustificare la sanzione demolitoria. Tale valutazione deve tenere conto del pregiudizio che l'esecuzione della demolizione potrebbe arrecare alle parti dell'opera non ricomprese nell'intervento repressivo.