Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23056 del 29 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:23056PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'aggravante di cui all'art. 7 della L. 203/1991, può essere configurato anche in assenza della prova dell'esistenza di un'associazione per delinquere, essendo sufficiente che la violenza o la minaccia assumano connotazioni tipicamente mafiose, come l'esplicita evocazione dell'appartenenza a gruppi criminali, l'utilizzo di espressioni inequivoche e la rivendicazione di un potere di controllo del territorio e delle attività economiche. L'aggravante è imputabile al concorrente che, pur non essendo l'autore materiale delle condotte connotate dal metodo mafioso, abbia comunque partecipato consapevolmente al disegno criminoso, sostenendone le pretese illecite e contribuendo agli atti di violenza e minaccia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IANNELLI Enzo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. il (OMISSIS);

avverso l'ORDINANZA n. 6566/2014 del TRIBUNALE DELLA LIBERTA' di NAPOLI del 29.10.2014;

visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

Sentito il Procuratore Generale, in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Tribunale della Liberta&…

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