Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11718 del 24 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:11718PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale, ai fini della proroga di una misura di sicurezza, deve essere fondato su una valutazione complessiva della personalità del soggetto, tenendo conto non solo di eventuali violazioni degli obblighi imposti, ma anche di tutti gli elementi positivi e negativi emersi nel corso del periodo di applicazione della misura, senza limitarsi a considerare in modo esclusivo o prevalente la relazione dell'ufficio di esecuzione penale esterna. Anche in assenza di nuovi reati commessi, la persistenza di un atteggiamento poco collaborativo, incostante e superficiale, nonché la mancanza di una revisione critica del proprio vissuto deviante, possono giustificare il perdurare della pericolosità sociale, qualora tali elementi siano valutati nel loro complesso e in relazione alla gravità del reato originario e alle precedenti proroghe della misura. Il giudizio di pericolosità sociale deve essere adeguatamente motivato, con riferimento alle specifiche circostanze del caso concreto, senza limitarsi a clausole di stile, e deve tenere conto di tutti gli elementi, anche favorevoli, emersi nel corso del procedimento, al fine di pervenire a una valutazione globale e prognostica sulla possibilità di reiterazione di comportamenti contra legem da parte del soggetto sottoposto alla misura di sicurezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CARTA Adriana - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AI. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1871/2009 TRIB. SORVEGLIANZA di CATANIA, del 03/02/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ADRIANA CARTA;

lette le conclusioni del PG, Dott. ((omissis)) che ha chiesto che la Corte rigetti il ricorso con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.

IN FATTO E IN DIRITTO

1.- Con ordinanza resa il 3 febbraio 2010, deposit…

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