Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22824 del 5 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:22824PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legittimità sulla decisione impugnata, è tenuto a verificare la correttezza della qualificazione giuridica del fatto e della determinazione della pena, senza poter sindacare le valutazioni di merito compiute dal giudice di merito, salvo che non si ravvisi un errore di fatto, inteso come un errore percettivo causato da una svista o da un equivoco nella lettura degli atti processuali, che abbia influenzato il processo decisionale e condotto a una decisione diversa da quella che sarebbe stata adottata senza di esso. L'errore di diritto, consistente in una erronea interpretazione o applicazione della norma, non è censurabile con il rimedio straordinario del ricorso per cassazione per errore di fatto, essendo riconducibile alla sfera del giudizio giuridico e non della mera percezione fattuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. RICCIARELLI Massimo - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Pi.Ca. nato a T il (Omissis)
avverso l'ordinanza emessa il 7 novembre 2023 dalla Corte di cassazione
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis))
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso; lette le richieste del difensore, Avv. Ga.Ci., che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Pi.Ca. propone ricorso straordinario per cassazione avverso l'ordinanza emessa dalla Settima sezione il…

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