Cassazione penale Sez. I sentenza n. 54496 del 4 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:54496PEN

Massima

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Il provvedimento amministrativo che impone l'inottemperanza penalmente sanzionata ai sensi dell'art. 650 c.p. deve essere adottato per la tutela di interessi pubblici primari, quali la sicurezza, l'igiene o l'ordine pubblico, e non per la mera salvaguardia del patrimonio disponibile dell'ente pubblico. In assenza di una motivazione che dia conto della necessità di immediata e tempestiva tutela di tali interessi pubblici, il giudice penale deve disapplicare il provvedimento e dichiarare il fatto non sussistente, non potendo configurarsi il reato di inottemperanza. La massima giuridica sintetizza i seguenti principi: 1. Il reato di inottemperanza ex art. 650 c.p. presuppone un provvedimento amministrativo adottato per ragioni di sicurezza, igiene o ordine pubblico, e non per la tutela di interessi patrimoniali dell'ente pubblico. 2. Il provvedimento deve essere motivato in modo da evidenziare la necessità di una immediata e tempestiva tutela di tali interessi pubblici primari, che non potrebbero essere altrimenti adeguatamente protetti. 3. In assenza di una simile motivazione, il giudice penale deve disapplicare il provvedimento e dichiarare il fatto non sussistente, non potendo configurarsi il reato di inottemperanza. 4. Il giudice penale deve verificare la legittimità del provvedimento amministrativo sotto il profilo sostanziale e formale, con riferimento a tutti i vizi tipici di illegittimità (violazione di legge, incompetenza, eccesso di potere). La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato. Essa esprime il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso la sentenza n. 8225/2015 del Tribunale di Taranto del 14.03.2016;
Visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal Consigliere Dott. Antonio Minchella;
Udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. Viola Alfredo Pompeo, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RILEVATO IN FATTO
Con sentenza in data 14.03.2016 il Tribunale di Taranto condannava (OMISSIS) alla pena di Euro 150,0…

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