Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 51909 del 23 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51909PEN

Massima

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Il reato associativo di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. è configurabile quando risulti provata l'esistenza di un sodalizio criminoso caratterizzato da un vincolo associativo stabile, dalla forza di intimidazione derivante dal metodo mafioso e dalla conseguente condizione di assoggettamento e di omertà, nonché dalla capacità di condizionare le scelte e i comportamenti di terzi e di infiltrarsi nell'economia legale, anche attraverso l'esercizio di attività imprenditoriali e commerciali, oltre che dalla finalità di commettere una pluralità indeterminata di delitti. Tali elementi possono essere desunti non solo da precedenti condanne per reati associativi, ma anche da una pluralità di indizi gravi, precisi e concordanti, quali il controllo e la ripartizione del territorio, l'esercizio di un potere diffuso di assoggettamento e di intimidazione, l'adempimento del dovere di solidarietà verso i detenuti, la coesistenza di un'organizzazione dedita al narcotraffico, la disponibilità di armi e l'utilizzo di metodi violenti per risolvere controversie o ottenere protezione. Inoltre, la presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. non può ritenersi superata, in assenza di specifici elementi di segno contrario, per il solo decorso di un significativo lasso di tempo, qualora risultino accertate la consolidata esistenza dell'associazione, la pregressa partecipazione dell'indagato e la sua perdurante adesione ai valori del sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/04/2019 del Tribunale di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RICCIARELLI Massimo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dall'Olio Marco, che ha concluso per l'annullamento in ordine all'aggravante dell'arma e per il rigetto nel resto;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimen…

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