Il vincolo di inedificabilità assoluta di un'area, derivante dalla sua qualificazione come "area di rispetto delle prese dei pozzi dell'Acquedotto municipale" (AAM) ai sensi dell'art. 42 delle NTA del PRGC, impedisce la sanatoria edilizia di una nuova costruzione ad uso non residenziale, realizzata in assenza di titolo abilitativo e in contrasto con le norme urbanistiche, anche qualora le caratteristiche costruttive dell'opera non siano idonee a recare danno o inquinamento alla falda acquifera sottostante. Infatti, l'art. 32, comma 27, lett. d), del d.l. n. 269/2003, convertito dalla l. n. 326/2003, esclude la sanabilità delle opere abusivamente realizzate su immobili soggetti a vincoli imposti, prima della loro esecuzione, sulla base di leggi statali e regionali a tutela degli interessi idrogeologici e delle falde acquifere, senza che possano rinvenirsi eccezioni fondate sulla sostanziale insensibilità dell'opera al fine del vincolo di protezione. Inoltre, la mancata acquisizione del parere della commissione edilizia integrata non inficia la legittimità del provvedimento di diniego di condono, in quanto il rigetto è basato su valutazioni giuridiche e non tecniche, e il procedimento di condono edilizio non richiede necessariamente tale parere, essendo esso al più facoltativo.