Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46178 del 3 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:46178PEN

Massima

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La condotta di apologia o istigazione di reati di terrorismo, anche attraverso l'utilizzo di social network, integra il reato di cui all'art. 414 c.p., comma 3, quando le espressioni utilizzate, per il loro contenuto intrinseco, la condizione personale dell'autore e le circostanze di fatto, siano concretamente idonee a determinare il rischio effettivo della commissione di altri reati lesivi di interessi omologhi a quelli offesi dal crimine esaltato, senza che sia necessaria l'individuazione di specifici delitti oggetto di istigazione o apologia. Il giudice, nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, deve tenere conto del dolo generico, consistente nella cosciente volontà di compiere la condotta, a prescindere dal fine particolare perseguito o dai motivi dell'agire. La riqualificazione giuridica del fatto operata dal giudice della cautela, diversa da quella prospettata dall'accusa, non incide sulla possibilità di applicare la misura cautelare, purché il fatto rientri nella medesima fattispecie incriminatrice. Nell'ambito del giudizio de libertate, il giudice è legittimato a modificare la definizione giuridica data dal pubblico ministero al fatto, senza che ciò comporti un vizio della motivazione, purché l'accadimento materiale rimanga immutato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. CASA Fabrizio - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 30/07/2015 del Tribunale di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Angela Tardio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

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