Il provvedimento di rigetto dell'istanza di permesso di costruire in sanatoria deve essere supportato da una motivazione consistente nella concreta individuazione di un contrasto del progetto presentato con specifiche norme urbanistiche, esplicitamente indicate, dovendosi procedere ad una valutazione della compatibilità dell'intervento già realizzato con la disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso che al momento della presentazione della domanda, valutazione che costituisce l'essenza dell'istituto dell'accertamento di conformità di cui all'art. 36, d. P. R. 6 giugno 2001 n. 380. Il provvedimento di diniego che si limiti a contestare presunte carenze dimostrative da parte del privato, senza procedere alla doverosa verifica, in positivo, circa la presenza del requisito della doppia conformità urbanistica, è illegittimo per carenza di motivazione. L'Amministrazione, in tali casi, è tenuta a riesaminare la domanda di sanatoria, nel rispetto dei precetti conformativi scaturenti dalla pronuncia giurisdizionale, procedendo all'accertamento della conformità urbanistica ed edilizia degli interventi oggetto di sanatoria, sia al momento della loro realizzazione che al momento della presentazione della relativa istanza.