Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29280 del 21 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:29280PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, abusando del proprio accesso ai sistemi informatici, sottrae e divulga indebitamente informazioni riservate, integra i reati di accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreti d'ufficio, giustificando l'applicazione di una misura cautelare interdittiva della sospensione dal pubblico servizio, in ragione della gravità dei fatti e del concreto pericolo di reiterazione della condotta illecita, salvo che il pubblico ufficiale sia stato trasferito ad altro ufficio in modo da impedirgli l'accesso alle informazioni riservate, circostanza che esclude la sussistenza del pericolo di recidiva e rende illegittima l'applicazione della misura cautelare. La misura cautelare interdittiva della sospensione dal pubblico servizio può essere legittimamente disposta nei confronti del pubblico ufficiale che, abusando del proprio accesso ai sistemi informatici, sottrae e divulga indebitamente informazioni riservate, in quanto tali condotte integranti i reati di accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreti d'ufficio denotano la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e del concreto pericolo di reiterazione della condotta illecita, giustificando l'adozione di una misura cautelare idonea a scongiurare il pericolo di ulteriori accessi abusivi e divulgazioni di informazioni riservate. Tuttavia, qualora il pubblico ufficiale sia stato trasferito ad altro ufficio in modo da impedirgli l'accesso alle informazioni riservate, tale circostanza esclude la sussistenza del pericolo di recidiva e rende, pertanto, illegittima l'applicazione della misura cautelare interdittiva, in quanto viene meno il presupposto del concreto e attuale rischio di reiterazione della condotta illecita. In tal caso, il giudice è tenuto a valutare tale elemento favorevole all'indagato ai fini della revoca o della mancata conferma della misura cautelare, non potendo essere superata tale omissione con il mero esercizio di poteri di integrazione della motivazione in sede di riesame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 01/06/2020 del Tribunale di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Ercole Aprile;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ORSI Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso per rinuncia.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza sopra indicata il Tribunale di …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.