Il vincolo di inedificabilità assoluta imposto dalla legge regionale, che interessa un immobile per il quale è stata presentata richiesta di sanatoria edilizia, impedisce il rilascio del nulla osta per la sanatoria stessa, anche qualora le opere abusive riguardino solo parti limitate dell'immobile e non l'intero fabbricato. Ciò in quanto la normativa sulla sanatoria edilizia (L. 724/1994 e L.R. 37/1985) esclude espressamente dalla possibilità di sanatoria le opere realizzate in contrasto con vincoli di inedificabilità assoluta, senza distinzione tra l'intero immobile o sue parti. Pertanto, il fatto che l'immobile abbia già beneficiato in passato di un provvedimento di sanatoria non consente di applicare la disciplina eccezionale prevista dall'art. 10 della L.R. 26/1986 per gli "abusi minori" su costruzioni non abusive, in quanto l'immobile in questione deve considerarsi abusivo nel suo complesso. Inoltre, l'amministrazione competente, nel valutare la richiesta di sanatoria, non è tenuta a compiere ulteriori attività istruttorie, essendo sufficiente il richiamo ai vincoli di inedificabilità assoluta che ostano in radice al rilascio del nulla osta, senza necessità di accertare specifici requisiti previsti dalla normativa regionale sulla sanatoria. La motivazione dell'atto di diniego del nulla osta, che richiama i precedenti provvedimenti e le ragioni di tutela paesaggistica e ambientale, risulta pertanto adeguata e immune da vizi.