Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25187 del 12 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:25187PEN

Massima

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Il reato continuato presuppone l'anticipata ed unitaria ideazione di più violazioni della legge penale, già presenti nella mente del reo nella loro specificità, la cui prova deve essere ricavata da indizi esterni significativi, alla luce dell'esperienza, del dato progettuale sottostante alle condotte poste in essere. L'unicità del disegno criminoso non può essere desunta da un programma di attività delinquenziale meramente generico, essendo invece necessaria l'individuazione, fin dalla commissione del primo episodio, di tutti i successivi, almeno nelle loro connotazioni fondamentali, con deliberazione di carattere non generico, ma generale. L'esistenza di un medesimo disegno criminoso può essere desunta da elementi indizianti quali l'unitarietà del contesto e della spinta a delinquere, la brevità del lasso temporale che separa i diversi episodi, l'identità della natura dei reati, l'analogia del modus operandi e la costante compartecipazione dei medesimi soggetti. Tuttavia, l'identità del disegno criminoso deve essere negata qualora, malgrado la contiguità spazio-temporale ed il nesso funzionale tra le diverse fattispecie incriminatrici, la successione degli episodi sia tale da escludere la preventiva programmazione dei reati ed emerga, invece, l'occasionalità di quelli compiuti successivamente rispetto a quello cronologicamente anteriori. La ricaduta nel reato e l'abitualità a delinquere non integrano, di per sé, l'elemento intellettivo (unità di ideazione che abbraccia i diversi reati commessi) che caratterizza il reato continuato. Il giudice dell'esecuzione, nel valutare l'unicità del disegno criminoso, non può attribuire rilievo ad un programma di attività delinquenziale che sia meramente generico, essendo invece necessaria l'individuazione, fin dalla commissione del primo episodio, di tutti i successivi, almeno nelle loro connotazioni fondamentali, con deliberazione, dunque, di carattere non generico, ma generale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/04/2022 della CORTE ASSISE APPELLO di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CARMINE RUSSO;
lette le conclusioni del PG, Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, emessa il 21 aprile 2022, la Corte di assise di appello di Catanzaro, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato l'istanza avanzata nell'interesse di (O…

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