Il diritto di proprietà, tutelato dall'art. 42 Cost., può essere limitato dalle norme urbanistiche e di pianificazione territoriale, purché tali limitazioni siano adeguatamente motivate e non risultino sproporzionate o irragionevoli. L'amministrazione, nel valutare le istanze di sanatoria edilizia, è tenuta a rispettare il contraddittorio procedimentale ex art. 10-bis l. 241/1990, garantendo ai privati la possibilità di presentare osservazioni prima dell'adozione del provvedimento finale. Eventuali carenze istruttorie o travisamenti dei fatti possono determinare l'illegittimità del diniego di sanatoria, che deve essere adeguatamente motivato in relazione alle specifiche circostanze del caso concreto. Tuttavia, il venir meno dell'interesse alla decisione del ricorso, manifestato dalle parti, comporta la declaratoria di improcedibilità, con compensazione delle spese di lite.