Cassazione penale Sez. III sentenza n. 14198 del 8 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:14198PEN

Massima

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Il rapporto di genitorialità, caratterizzato da una posizione di autorità e di fiducia, impone al genitore un dovere di protezione e di cura nei confronti del figlio minore. L'abuso di tale posizione di potere, attraverso atti sessuali imposti al minore, integra un grave sviamento della funzione genitoriale e un coinvolgimento emotivo che incide profondamente sullo sviluppo psicofisico della vittima, escludendo la possibilità di riconoscere la circostanza attenuante della minore gravità del fatto. La condotta del genitore che approfitta della propria posizione di autorità per costringere il figlio minore a subire atti sessuali, approfittando della sua vulnerabilità e della fiducia riposta, è pertanto meritevole di un più severo trattamento sanzionatorio, in ragione della particolare riprovevolezza sociale di tale comportamento e del grave pregiudizio arrecato allo sviluppo della personalità del minore. Il giudice, nel valutare la concessione delle attenuanti generiche, deve tenere conto di tutti gli elementi rilevanti, ivi compresi i precedenti penali dell'imputato, senza essere vincolato a considerare singolarmente tutti i fattori favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ACETO Aldo - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F. - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/1/2019 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto
Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 29/1/2019, la Corte di appello di Roma, in riforma della pronuncia emessa il 19/1/2016…

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