Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 24786 del 22 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:24786PEN

Massima

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Il reato di falsità ideologica in atto pubblico, pur tutelando direttamente l'interesse pubblico alla genuinità e veridicità dei documenti, può altresì ledere in modo indiretto e riflesso la sfera giuridica del privato nei cui confronti l'atto falso viene fatto valere. Pertanto, il denunziante di tale reato, qualora dimostri che la falsità abbia leso anche i suoi interessi, è legittimato a proporre opposizione alla richiesta di archiviazione, trattandosi di un reato plurioffensivo. Tuttavia, la giurisprudenza di legittimità non ha espresso posizioni univoche su tale questione, essendosi formati due distinti e contrapposti orientamenti, per cui si rende necessario un intervento delle Sezioni Unite al fine di comporre il contrasto giurisprudenziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. EN. MA. , N. IL (OMESSO);

2) IGNOTI;

avverso ORDINANZA del 22/06/2006 GIP TRIBUNALE di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. FUMO MAURIZIO;

letta la requisitoria del P.G. che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

Il Collegio:

RILEVA IN FATTO E IN DIRITTO

1) che, avverso il decreto di archiviazione 2.6.2006 (Gip Tribunale Milano) in proc. pen. C/Ignoti con r…

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