Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48079 del 16 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48079PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni, disposto ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992, convertito in l. n. 356/1992, è legittimo quando, sulla base di un giudizio prognostico e indiziario, risulti configurabile il fumus della riconducibilità dei beni a soggetti ritenuti appartenenti ad organizzazioni criminali, anche in assenza di una formale intestazione degli stessi ai predetti soggetti, purché emerga una situazione di obiettiva divaricazione tra titolarità formale ed effettiva disponibilità dei beni, tale da giustificare il periculum in mora e la finalità di impedire l'aggravamento o la protrazione del reato. In tale contesto, il giudice del riesame è tenuto a fornire un'adeguata e logica motivazione in ordine alla sussistenza dei presupposti di legge, senza che il vizio di motivazione possa essere fatto valere come violazione di legge, se non nelle ipotesi di mancanza o mera apparenza della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. ((omissis)) difensore di DI. Gi. e VI. Gi. , il 30.4.2009;

avverso l'ordinanza del 6 febbraio 2009 del Tribunale di Napoli, in funzione di giudice del riesame;

Sentita la relazione del consigliere Dott. BRUNO ((omissis));

Sentite le conclusioni del P.G. in sede, in persona del Sostituto Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha chiesto il rigetto dei ricorsi.

OSSERVA

1. - Con D. 9 gennaio 2009 il GIP del Tribunale di Nap…

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