Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38166 del 27 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:38166PEN

Massima

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Il provvedimento disciplinare irrogato al detenuto è ricorribile davanti al Magistrato di Sorveglianza solo per profili formali, essendo precluso al giudice procedere a valutazioni di merito. La sospensione del procedimento disciplinare in pendenza di denuncia penale è meramente facoltativa. Tuttavia, l'ordinanza che decide il reclamo avverso il provvedimento disciplinare deve essere adeguatamente motivata, non essendo sufficiente una mera affermazione apodittica di regolarità del procedimento, ma essendo necessaria una completa esplicazione delle ragioni della decisione, anche in forma sintetica, in relazione ai singoli motivi di gravame proposti dal detenuto, quali il rispetto dei termini, la contestazione dell'addebito, la corrispondenza dell'infrazione al regolamento e la congruità della motivazione del provvedimento disciplinare. Il vizio di motivazione dell'ordinanza impugnata ne comporta l'annullamento con rinvio al giudice a quo per un nuovo esame che tenga conto dei principi giuridici affermati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ZA. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 15/2009 GIUD. SORVEGLIANZA di SANTA ((omissis)) del 26/11/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

lette le conclusioni del PG, Dott. Gialanella A., che ha chiesto annullamento con rinvio.

OSSERVA

1. Con ordinanza in data 26.11.2009 il Magistrato di Sorveglianza di S. ((omissis)) rigettava il reclamo proposto dal d…

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