Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4673 del 31 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:4673PEN

Massima

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Il reato di falsa denuncia di smarrimento di un documento, previsto dall'art. 483 c.p., si configura quando la denuncia di smarrimento costituisce il presupposto necessario per il rilascio di un duplicato del documento originale, in quanto tale atto ha una sua specifica destinazione ed efficacia probatoria. La falsa denuncia integra il reato a prescindere dal fatto che il duplicato sia effettivamente rilasciato, essendo sufficiente che la denuncia sia idonea a provare l'inesistenza del documento originale. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza dell'imputato di non aver mai avuto la disponibilità del documento originale, non essendo sufficiente la mera convinzione di averlo smarrito. La scriminante dell'adempimento di un dovere, prevista dall'art. 2 del D.P.R. n. 105/2000, non è applicabile quando la denuncia di smarrimento sia strumentale ad un comportamento fraudolento, in quanto in tal caso non sussiste la necessità di denunciare lo smarrimento né l'imputato può fondatamente contare sull'esistenza di tale obbligo. L'onere di dimostrare la sussistenza della scriminante putativa grava sull'imputato, il quale deve provare la ragionevolezza e concretezza delle circostanze soggettive addotte a suo favore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Trento del 01/07/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BORRELLI Paola;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il primo luglio 2016, la Corte di appello di Trento ha parzialmente riformato la se…

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