Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24506 del 9 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:24506PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza è il seguente: La condotta di chi, sfruttando la particolare condizione di debolezza della vittima, la minacci di divulgare informazioni o immagini compromettenti o di arrecarle un danno fisico al fine di ottenere ingiusti profitti, integra il reato di estorsione e non quello di truffa o di minaccia semplice. Affinché ricorra la fattispecie di estorsione, è sufficiente che la minaccia sia idonea a coartare la volontà della persona offesa, inducendola a compiere atti dispositivi del proprio patrimonio, a prescindere dalla sussistenza di una vera e propria violenza fisica o morale. Rileva, a tal fine, la particolare vulnerabilità della vittima, che la induca a percepire come certo e imminente il pericolo prospettato dall'agente, anche se in concreto tale pericolo non sia effettivamente realizzabile. Pertanto, la qualificazione giuridica della condotta come estorsione e non come truffa o minaccia semplice prescinde dalla valutazione della capacità di intendere e di volere della persona offesa, essendo sufficiente che le minacce siano idonee a determinare un timore ragionevole nella vittima, tale da indurla a cedere alle richieste dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mar - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2410/2014 in data 18/6/2014 della Corte di Appello di Brescia;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dr. Marco Maria ALMA;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. ANGELILLIS Ciro, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore dell'imputata, Avv. (OMISSIS),…

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