Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29977 del 11 luglio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:29977PEN

Massima

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Il riconoscimento della continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 81, comma 2, c.p., presuppone che il soggetto si sia rappresentato, almeno nelle linee essenziali, la commissione di una pluralità di fatti-reato nel medesimo contesto, essendo distinta da una generica ed astratta deliberazione criminosa. Nel caso di reati commessi nell'ambito di un'associazione di stampo mafioso ex art. 416-bis c.p., il mero dato della strumentalità del reato fine rispetto al delitto associativo non è sufficiente a giustificare la sussistenza di un comune disegno criminoso, ravvisabile solo ove, con riferimento all'epoca di iniziale consumazione del delitto associativo, emergano dati significativi di una contestuale rappresentazione, nelle linee essenziali, dell'ulteriore fatto-reato ritenuto strumentale. Pertanto, il giudice dell'esecuzione può legittimamente escludere l'applicazione della disciplina della continuazione tra il reato associativo e i reati fine, qualora questi ultimi, pur rientrando nell'ambito delle attività del sodalizio criminoso e finalizzati al suo rafforzamento, non risultino programmati, almeno a grandi linee, al momento dell'ingresso nell'associazione. Inoltre, l'eventuale diversa valutazione operata nei confronti di altro condannato non può assumere alcuna rilevanza nel giudizio relativo alla posizione dell'odierno ricorrente, essendo necessariamente limitato alla sua sola posizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANCUSO Luigi F. A. - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - rel. Consigliere

Dott. CURAMI Micaela S. - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza della Corte di assise di appello di Catanzaro, in funzione di giudice dell'esecuzione, del 04/11/2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIORGIO POSCIA;
lette le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. PIRRELLI FRANCESCA ROMANA, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con l'ordinanz…

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