Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35007 del 14 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:35007PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare l'eventuale sussistenza del vizio parziale di mente dell'imputato, è tenuto a motivare in modo esauriente e logico la propria decisione, anche attraverso il richiamo alle conclusioni delle perizie espletate, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non risulti affetta da vizi logici o non conforme a corretti criteri scientifici. Pertanto, la sentenza che, sulla base di una motivazione adeguata, riconosce una diminuita capacità di intendere e di volere dell'imputato, senza tuttavia ritenere sussistente il vizio totale di mente, non è censurabile in Cassazione, in quanto rientra nell'ambito del libero convincimento del giudice di merito, il quale è il solo competente a valutare la questione di fatto relativa all'imputabilità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3011/2011 CORTE APPELLO di GENOVA, del 24/04/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. POLICASTRO Aldo che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza deliberata il 24 aprile 2012, la Corte di Appello …

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