Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 13347 del 22 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:13347PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., si valuta in base alle modalità e circostanze del fatto, nonché alla personalità dell'imputato, dovendo risultare concreto, attuale e non meramente ipotetico o congetturale. La mera disponibilità di risorse finanziarie e di una stabile abitazione non è di per sé sufficiente a escludere tale pericolo, specie quando l'imputato sia un soggetto tossicodipendente che non abbia intrapreso un effettivo percorso di consapevolezza e di riabilitazione dalla propria condizione. Il decorso di un considerevole lasso di tempo dalla esecuzione della misura cautelare non costituisce di per sé elemento idoneo ad affievolire le esigenze cautelari, dovendo essere valutato unitamente ad altri fattori concreti che dimostrino il venir meno del pericolo di reiterazione. La scelta della misura cautelare più adeguata deve pertanto tenere conto di tutti gli elementi emersi, senza che il giudice sia vincolato ad accogliere istanze di sostituzione o revoca della custodia cautelare in carcere sulla base di meri segnali di ravvedimento dell'imputato, ove questi non siano supportati da concreti e significativi elementi di prova del suo effettivo percorso di recupero e di allontanamento dai contesti criminali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Presidente

Dott. TORNESI ((omissis)) - Consigliere

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Maria R. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/10/2017 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. LOREDANA MICCICHE';
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. GIULIO ROMANO che conclude per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Milano ha rigettato l'appello proposto ex articolo 310 c.p.p. da parte dell'imputato (OMISSIS) avverso l'ordinanza del Tribunale di Milano con…

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