Il provvedimento conclusivo di un procedimento amministrativo, adottato all'esito della conferenza di servizi, costituisce l'unico atto impugnabile, in quanto esso rappresenta l'espressione della determinazione finale dell'amministrazione procedente, che sostituisce a ogni effetto tutti gli atti di assenso, comunque denominati, di competenza delle amministrazioni e dei gestori di beni o servizi pubblici interessati. Gli atti endoprocedimentali, come i pareri resi nell'ambito della conferenza di servizi o il preavviso di rigetto, non sono autonomamente impugnabili in quanto privi di immediata lesività, essendo atti meramente preparatori o istruttori rispetto al provvedimento finale. L'impugnazione di tali atti endoprocedimentali è ammissibile solo se contestuale all'impugnazione del provvedimento conclusivo del procedimento, in quanto esso rappresenta l'espressione della determinazione finale dell'amministrazione procedente, che sostituisce a ogni effetto tutti gli atti di assenso, comunque denominati, di competenza delle amministrazioni e dei gestori di beni o servizi pubblici interessati.