Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza breve n. 536 del 2020

ECLI:IT:TARPA:2020:536SENB

Massima

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Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie abusive può essere legittimamente annullato in autotutela dall'amministrazione comunale competente, determinando così la cessazione della materia del contendere nel giudizio promosso dal destinatario del provvedimento. In tal caso, le spese di lite seguono la soccombenza virtuale, con condanna dell'amministrazione al pagamento in favore del ricorrente, mentre sono compensate nei confronti degli altri soggetti intervenuti nel giudizio. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che l'annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo di demolizione di opere abusive, comporta la cessazione della materia del contendere nel relativo giudizio, con conseguente condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese di lite nei confronti del ricorrente, mentre le spese sono compensate per gli altri soggetti intervenuti. Tale principio si fonda sulla valutazione dell'amministrazione di rimuovere l'atto illegittimo, ripristinando la legalità violata, e sulla necessità di tutelare la posizione del destinatario del provvedimento annullato, attraverso la condanna dell'ente al pagamento delle spese processuali. La massima esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto enucleato dalla sentenza, con un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali, al fine di renderla applicabile a fattispecie analoghe.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/03/2020

N. 00536/2020 REG.PROV.COLL.

N. 00057/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 57 del 2020, proposto da
Credito Valtellinese S.p.A., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Domenico Chinnici, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Carini, in persona del sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Marina Fonti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

nei confronti

Vita Ribaudo, Dominga Aiello, Paola Aiello non costituiti in giudizio;

e con l'intervento di

ad adiuvandum:<…

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