Il terzo proprietario di beni oggetto di sequestro preventivo è legittimato a proporre istanza di riesame, non solo per dedurre la propria effettiva titolarità o disponibilità del bene, ma anche per contestare nel merito l'esistenza dei presupposti della misura cautelare. Tale facoltà trova fondamento nel diritto di difesa e nell'esigenza di assicurare un'adeguata tutela giurisdizionale al terzo estraneo al procedimento penale, il cui diritto di proprietà è inciso dal provvedimento ablativo. Pertanto, il Tribunale del riesame non può rigettare l'istanza di riesame proposta dal terzo proprietario sulla base del solo orientamento giurisprudenziale che limita la sua legittimazione alla sola deduzione della titolarità del bene, in quanto tale interpretazione risulterebbe in contrasto con i principi costituzionali e convenzionali che garantiscono il diritto di difesa e l'effettività della tutela giurisdizionale. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa, non rileva soltanto la mancanza della licenza di polizia ex art. 88 TULPS, ma anche l'eventuale discriminazione perpetrata nei confronti del terzo interessato nell'ambito della procedura di regolarizzazione prevista dalla legge, la cui valutazione deve essere compiuta dal giudice sulla base degli elementi probatori acquisiti.