Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36214 del 8 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:36214PEN

Massima

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Il reato di omicidio preterintenzionale si configura quando l'agente, con la volontà di infliggere percosse o provocare lesioni, cagiona la morte della vittima, a condizione che tale evento sia causalmente riconducibile alla sua condotta, senza che rilevi l'eventuale verificarsi di circostanze pregresse o successive all'azione violenta, idonee a determinare autonomamente il decesso, purché la morte sia comunque conseguenza della condotta dell'agente. L'elemento soggettivo del delitto di omicidio preterintenzionale non è costituito da dolo misto a colpa, né da dolo e responsabilità oggettiva, ma unicamente dalla volontà di infliggere percosse o provocare lesioni, essendo sufficiente che la morte dell'aggredito sia causalmente conseguente alla condotta dell'agente, il quale risponde per fatto proprio, sia pure per un evento più grave di quello effettivamente voluto, che, per espressa previsione legislativa, aggrava il trattamento sanzionatorio. La responsabilità penale dell'imputato per il reato di omicidio preterintenzionale può essere affermata anche in assenza di un grado di certezza assoluta in ordine alla riconducibilità dell'evento mortale alla condotta dell'agente, essendo sufficiente che tale nesso causale sia stato dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS);
avverso la sentenza pronunciata in data 28.3.2014 dalla corte di appello di L'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));
udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
FATTO E DIRITTO
1. Con sentenza pronunciata il 28.3.2014 la corte di appello di L'Aquila confermava …

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