Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11808 del 18 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11808PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condotta di estorsione commessa da un soggetto, pur non organicamente inserito in un'associazione di tipo mafioso, è comunque aggravata dalla circostanza di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 quando il reo evochi la forza di intimidazione promanante in un certo ambito territoriale dall'associazione di stampo mafioso e sfrutti le conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà del contesto sociale per la più agevole commissione dell'illecito, anche qualora la richiesta estorsiva sia motivata con finalità apparentemente estranee all'attività dell'associazione criminale, come "aiutare i carcerati", in quanto tale causale risulta tipica e caratterizzante delle consorterie delinquenziali di stampo mafioso. Ai fini dell'applicazione di tale aggravante non è necessaria la prova dell'inserimento organico dell'autore nell'associazione mafiosa, essendo sufficiente l'evocazione della forza intimidatrice del sodalizio e lo sfruttamento delle condizioni di assoggettamento e omertà del contesto sociale. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, se reciprocamente corroborate e riscontrate anche da altri elementi probatori, come le dichiarazioni della parte lesa, possono costituire valido fondamento per l'accertamento della responsabilità penale dell'imputato, senza che assuma rilievo la circostanza che singoli particolari o circostanze non trovino puntuale riscontro, purché il nucleo essenziale del racconto risulti comprovato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. LE. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 07/07/2008 CORTE APPELLO di SALERNO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MELONI Vittorio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza resa il 7 luglio 2008 la Corte di …

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