Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11840 del 18 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11840PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni nell'ambito di una misura di prevenzione personale deve essere sorretto da una motivazione adeguata, completa e logica, che ricostruisca criticamente la genesi delle disponibilità economico-patrimoniali del soggetto sottoposto alla misura, tenendo conto anche di eventuali pronunce giudiziali di assoluzione intervenute in precedenza. La mera trascrizione dei quesiti posti al perito, senza illustrarne le risultanze, rende la motivazione meramente tautologica ed apparente, determinando l'annullamento del provvedimento per vizio di motivazione. Il giudice di merito è tenuto a fornire una risposta esauriente agli ampi e documentati rilievi difensivi, al fine di rendere comprensibile l'iter logico-giuridico seguito per l'adozione della misura di confisca.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. NA. N. IL (OMESSO);

2) DI. MA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 14/07/2008 CORTE APPELLO di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASSANO MARGHERITA;

lette le conclusioni del P.G. Dr. STABILE Carmine, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 14 luglio 2008 la Corte d'appello di Catania confermava il decreto emesso il 20 dicembre 1995 …

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