Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26668 del 19 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26668PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel determinare l'aumento di pena per il reato in continuazione, deve preliminarmente individuare il reato più grave tra quelli riuniti, al fine di qualificarne la relativa pena come pena base, e successivamente procedere a determinare gli aumenti di pena per ciascuno degli altri reati posti in continuazione, con espressa indicazione degli aumenti disposti per ogni singolo reato. L'omessa corretta applicazione di tale procedimento determina l'annullamento dell'ordinanza di esecuzione con rinvio al giudice per la rideterminazione della pena complessiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 4/2011 TRIBUNALE di CATANIA, del 20/10/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

lette le conclusioni del PG Dott. Giuseppe VOLPE, che ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ricorre innanzi a questa Corte per il tramite del suo difensore avverso l'ordinanza del 20 ottobre 2011, con la quale il Tribun…

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