Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19761 del 20 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:19761PEN

Massima

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Il pericolo concreto ed attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, deve essere valutato dal giudice sulla base di una prognosi fondata su elementi specifici e attuali, quali la pluralità e la gravità degli episodi delittuosi, la pervicacia criminale del soggetto, l'uso di minacce e la mancanza di ravvedimento, nonché sulla personalità dell'indagato, i suoi precedenti penali e il contesto socio-ambientale, senza che sia necessaria la previsione di specifiche occasioni di recidivanza. La presunzione relativa di adeguatezza della custodia cautelare in carcere può essere superata solo in presenza di circostanze concrete che rendano la misura meno afflittiva, come il domicilio offerto, idonea a garantire un controllo continuo e costante dell'indagato e il rispetto delle prescrizioni, in considerazione della sua indole violenta e trasgressiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da

Dott. GALTERIO Donatella - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. GALANTI Alberto - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Relatore

Dott. MACRÌ Ubaldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Di.Al., nato ad A il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 22/12/2023 del Tribunale del riesame di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Enrico Mengoni;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Francesca Costantini, che ha chiesto dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 22/12/2023, il Tribunale del riesame di Napoli confermava l'ordinanza emessa il 29/11/2023 dal Giudice per le indagini preliminari del Trib…

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