Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31156 del 28 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:31156PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione aggravato dal metodo mafioso, commesso da soggetti legati al crimine organizzato sul territorio, integra il reato di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991, in quanto il fatto risulta commesso con modalità tali da sfruttare la forza di intimidazione derivante dall'appartenenza degli agenti a un'associazione mafiosa e la conseguente condizione di assoggettamento e omertà che ne deriva nei confronti degli operatori economici. L'aggravante si applica anche in assenza di una formale appartenenza degli imputati a un'organizzazione criminale, essendo sufficiente che il reato sia stato commesso avvalendosi del metodo mafioso, ovvero sfruttando il timore derivante dai legami degli agenti con la criminalità organizzata operante sul territorio. La Corte di Cassazione, nel valutare la sussistenza dell'aggravante, non è tenuta a una rigorosa dimostrazione del legame di ciascun imputato con specifici assetti organizzativi mafiosi, essendo sufficiente che emerga il contesto di criminalità organizzata in cui il fatto è maturato, desumibile anche da elementi indiziari quali i precedenti penali, i legami familiari e le dichiarazioni testimoniali che attestino il ricorso al metodo mafioso. Inoltre, la Corte di legittimità non può rivalutare l'attendibilità dei testimoni, essendo tale valutazione riservata ai giudici di merito che hanno avuto il diretto contatto con le fonti di prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. DE BERNARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

CO. MA. , N. IL (OMESSO);

RU. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/06/2008 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. ROTELLA MARIO;

udite le conclusioni di inammissibilita' del S.P.G. Dr. Iacoviello Francesco Mauro.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - La…

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