Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19924 del 26 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:19924PEN

Massima

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La valutazione della congruità della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale la determina in aderenza ai principi enunciati negli articoli 132 e 133 del codice penale. Pertanto, la censura mossa in sede di giudizio di cassazione, volta a una nuova valutazione della pena, è inammissibile, salvo che la determinazione della stessa non sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico. Il giudice di merito, nell'esercizio del suo potere discrezionale, può graduare la pena base in relazione alle circostanze del caso concreto, tenendo conto della gravità del fatto, della personalità dell'imputato e di ogni altro elemento idoneo a orientare il suo prudente apprezzamento, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, se non nei casi di manifesta illogicità o irragionevolezza. La motivazione sulla determinazione della pena deve essere adeguata e coerente con i principi di cui agli articoli 132 e 133 c.p., senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo i casi di evidente travisamento o irrazionalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. TADDEI M. - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/07/2015 della Corte di Appello di L'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.La Corte di Appello…

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