Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26986 del 11 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:26986PEN

Massima

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La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Il reato di diffamazione (art. 595 c.p.) si configura quando un soggetto, con una comunicazione rivolta a terzi, offende la reputazione di un'altra persona attribuendole fatti non corrispondenti al vero e lesivi della sua onorabilità. Tuttavia, la parte offesa costituita come parte civile mantiene il potere di impugnare, anche ai soli effetti della responsabilità civile, la sentenza di proscioglimento pronunciata in primo grado, nonostante l'abrogazione dell'appello avverso le sentenze di proscioglimento. Ciò in quanto la modifica dell'art. 576 c.p.p. non ha fatto venir meno la facoltà di appello in favore della parte civile, la quale può comunque proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza di proscioglimento ai soli effetti della responsabilità civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

il 25.10.2003 dall'avv. TOFFANO Rossi, difensore della persona offesa Bi. Lu.;

avverso la sentenza del Tribunale di Udine, sezione distaccata di Palmanova del 8.7.2003;

nel procedimento penale a carico di:

CE. Lu., nato a (OMESSO) il (OMESSO);

Letto il ricorso la sentenza impugnata;

Sentita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio BRUNO;

Udite le conclusioni del Procur…

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