Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8849 del 3 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:8849PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento aggravato sussiste quando l'azione di danneggiamento colpisce una cosa che, per destinazione funzionale, deve essere ritenuta in comproprietà con le persone offese che di fatto ne avevano il possesso e il godimento, come nel caso del danneggiamento di un portone d'ingresso che consentiva l'accesso in un androne di cui le persone offese avevano il possesso ed il godimento. Ai fini della configurabilità del reato, non è decisiva la documentazione relativa a una controversia civile che escluderebbe l'alterità del bene danneggiato, in quanto il reato sussiste anche quando l'imputato abbia il compossesso dell'immobile di cui il bene danneggiato è elemento strutturale. Inoltre, il ricorso per cassazione che deduca il vizio di manifesta illogicità della motivazione è inammissibile se non contiene l'integrale trascrizione o allegazione degli atti specificamente indicati e non ne illustra adeguatamente il contenuto, in modo da renderlo autosufficiente con riferimento alle relative doglianze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. ALMA Marco Mari - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/01/2015 della Corte d'appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere DAVIGO Piercamillo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale GAETA Pietro, che ha concluso chiedendo che la sentenza impugnata sia annullata senza rinvio perche' il fatto non e' piu' previsto dalla legge come reato;
udito per l'imputato l'A…

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