Consiglio di Stato sentenza n. 443 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:443SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il Consiglio di Stato, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, ha stabilito che: 1. L'amministrazione comunale, nell'ambito delle proprie competenze in materia di commercio su aree pubbliche, può adottare provvedimenti di rilocalizzazione temporanea delle attività commerciali ritenute incompatibili con le esigenze di tutela del patrimonio culturale e del decoro urbano, ai sensi dell'art. 52 del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Tali provvedimenti, pur incidendo sulla collocazione delle postazioni utilizzate dagli esercenti, non configurano una revoca del titolo concessorio, ma una mera ricollocazione temporanea, rientrante nel potere implicito dell'amministrazione comunale, strumentale all'esercizio del potere espresso di cui al citato art. 52. 2. La rilocalizzazione temporanea delle attività commerciali, disposta dal Comune in esito ai lavori di un tavolo tecnico interistituzionale con il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, non richiede l'intesa preventiva con la Regione, essendo sufficiente il successivo raggiungimento dell'intesa, anche in via di sanatoria, ai fini della legittimità dei provvedimenti adottati, in conformità con quanto stabilito dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 140 del 2015. 3. Nell'ambito del procedimento di rilocalizzazione temporanea, l'amministrazione comunale è tenuta a garantire il contraddittorio procedimentale nei confronti degli esercenti interessati, senza che sia necessaria la partecipazione di associazioni di categoria, salvo che l'amministrazione non abbia ritenuto di coinvolgerle nell'esercizio della propria discrezionalità. 4. Il criterio della prossimità delle nuove postazioni rispetto a quelle originarie ha valore tendenziale e relativo, non potendo comportare la necessità di assicurare la piena e integrale soddisfazione delle esigenze di ciascun esercente, specie in caso di rilocalizzazioni temporanee. 5. La differenziazione del trattamento riservato ad alcune categorie di esercenti, come gli "urtisti", è legittima ove giustificata dalle specifiche caratteristiche di tali attività in relazione alle esigenze di tutela del decoro urbano.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/01/2020

N. 00443/2020REG.PROV.COLL.

N. 05989/2016 REG.RIC.

N. 05991/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello numero di registro generale 5989 del 2016, proposto da
Stefanoni Antonella, Baris Claudio, Pinzari Umberto, Falasca Fabrizio, Falasca Pierino, Rosato Luigi, Rosato Patrizio, Tredicine Dino, Franceschelli Pierina Maria, Tredicine Stefano, Cirulli Roberto, Merulla Vincenzo, Griguoli Gina, Das Parimal Chandra, Chowdhyury Dulal, Uddin Dulal, Islam Saiful, Samad Abdus, Quici Giancarlo, Molinaro Roberto, Molinaro Fabio Felice, Scarano Nicolino, Cirulli Anna Maria, Tredicine Tania Donatella, Cirulli Rina Irene, Uzzaman Md Akhter, Ullah Rafique, Alam Manjurul, Manik Shajahan, Absar Mohammed Nurul, Dhali Nasir Uddin, Sweet Foo…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.