Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33823 del 13 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:33823PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali, deve verificare il rispetto delle regole della logica e della conformità ai canoni legali che presiedono all'apprezzamento degli elementi indiziari, senza poter sindacare l'intrinseca consistenza delle valutazioni riservate al giudice di merito. Gli indizi raccolti nel corso delle intercettazioni telefoniche possono costituire fonte diretta di prova della colpevolezza dell'imputato e non devono necessariamente trovare riscontro in altri elementi esterni, purché siano gravi, precisi e concordanti. Tali principi valgono anche per le conversazioni tra terzi cui non partecipa l'indagato, dalle quali possono trarsi elementi idonei a fondare un compendio indiziario senza la necessità di ulteriori riscontri. Pertanto, il giudice di legittimità, nel vagliare la motivazione del provvedimento cautelare, deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza dell'argomentazione, senza poter riesaminare nel merito la valutazione degli elementi indiziari operata dal giudice di merito. Inoltre, ai fini della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione di tipo mafioso, il giudice può fondare il proprio convincimento su una pluralità di circostanze emergenti dalle conversazioni intercettate, anche se non direttamente riferibili all'indagato, purché siano chiare, univoche e coerenti con il contesto criminale di riferimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 830/2010 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 14/08/2010;

sentitala relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.

udito il difensore avv. Pitasi B.A. e Morace C. che hanno chiesto l'accoglimento del ricorso e l…

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