Cassazione penale Sez. I sentenza n. 6956 del 23 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:6956PEN

Massima

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Il giudice di merito, ai fini dell'applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nei confronti di un soggetto indiziato di appartenenza ad associazione di tipo mafioso, deve accertare il requisito dell'attualità della pericolosità sociale, non limitandosi alla mera constatazione della condotta partecipativa in passato, ma valutando le connotazioni e manifestazioni di tale partecipazione nel tempo, in rapporto alle caratteristiche del sodalizio criminale di riferimento. A tal fine, il giudice può fare ricorso a una presunzione semplice di stabilità del vincolo associativo, purché tale presunzione sia corroborata dalla valorizzazione di specifici elementi di fatto desumibili dal caso concreto e non costituisca l'unico fondamento dell'accertamento dell'attualità della pericolosità. Inoltre, il giudice deve confrontarsi con eventuali elementi successivi, come il decorso di un rilevante lasso di tempo o il tangibile mutamento delle condizioni di vita del soggetto, che possano incidere sulla valutazione della persistenza del vincolo mafioso e, quindi, sull'attualità della pericolosità. La motivazione del provvedimento, in punto di attualità della pericolosità sociale, non può essere ritenuta meramente apparente, purché risulti adeguatamente argomentata sulla base di specifiche e chiare risultanze fattuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 05/06/2020 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROBERTO BINENTI;
lette le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Palermo, con il decreto indicato in epigrafe, confermava quello di primo grado che aveva applicato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbli…

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