Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46054 del 12 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:46054PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando la condotta dell'agente, anche se non accompagnata da atti di violenza diretta, sia idonea a incutere timore nella vittima, in ragione del contesto criminale di riferimento e delle modalità intimidatorie utilizzate, tali da coartarne la volontà e costringerla a subire indebite richieste di denaro o altre utilità. La sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 7 L. 203/1991 non richiede la prova della diretta rappresentazione alla vittima dell'appartenenza dell'agente a un contesto mafioso, essendo sufficiente che tale collegamento emerga dalla complessiva valutazione degli elementi probatori, quali il modus operandi, i collegamenti con soggetti di spessore criminale, il danneggiamento di beni riconducibili alla vittima o ai suoi congiunti, la richiesta di denaro per esigenze di soggetti detenuti legati all'organizzazione mafiosa. In tali ipotesi, la condotta dell'agente, anche se non accompagnata da esplicite minacce, risulta idonea a incutere nella vittima uno stato di coartazione e intimidazione tale da integrare l'aggravante contestata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovan - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. MANNINO Saverio Felice - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. DO. ;

contro l'ordinanza emessa il 28.2.08 dal Tribunale di Catanzaro;

Letti gli atti e il provvedimento impugnato;

Udita la relazione del Consigliere Dott. Bruno Oliva;

Udito il Procuratore Generale, Dott. Galati G., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Ma. Do. ricorre contro il provvedimento indicato in epigrafe, con il quale il Tribunale di Catanz…

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