Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47085 del 13 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47085PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) si configura quando l'agente, attraverso condotte reiterate di minaccia, molestia o pedinamento, cagiona un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella persona offesa, ovvero ne determina un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita. Tali condotte, anche se non accompagnate da esplicite minacce di violenza, integrano il reato di atti persecutori qualora siano idonee a costringere la vittima a subire interferenze nella propria vita quotidiana e a limitare la propria libertà di autodeterminazione. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, essendo sufficiente la consapevolezza e la volontà di porre in essere le condotte persecutorie, a prescindere dalla finalità specifica di cagionare il perdurante e grave stato di ansia o di paura nella persona offesa. Inoltre, la condotta persecutoria può realizzarsi anche attraverso l'invio di messaggi telefonici anonimi, che, unitamente ad altri comportamenti molesti, sono idonei a determinare un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella vittima. Infine, la sospensione condizionale della pena, essendo un beneficio più favorevole rispetto all'indulto, deve essere applicata dal giudice di merito, anche d'ufficio, in presenza dei relativi presupposti, senza che sia necessaria una specifica richiesta della difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. POSITANO G. - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

Dott. LIGNOLA F. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 178/2010 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 18/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GABRIELE POSITANO;

Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dr. ((omissis)), ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il difensore di (OMISSIS) propone ricorso per cassaz…

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