Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 22269 del 3 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:22269PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso, di cui all'art. 416-bis c.p., sussiste quando vi sia un accordo tra almeno tre persone finalizzato alla realizzazione di un programma criminoso indeterminato, con una ripartizione di compiti tra gli associati e una struttura organizzativa, anche rudimentale, atta a fornire stabile supporto alle singole deliberazioni delittuose. La prova del reato associativo può desumersi anche dalle modalità esecutive, dalla ripetizione e dall'uniformità dei reati-scopo, nonché dai contatti e dai rapporti tra gli autori, senza che sia necessaria la dimostrazione di una complessa e articolata organizzazione, essendo sufficiente l'esistenza di strutture, anche semplici ed elementari, finalizzate al perseguimento del programma criminale comune. Il compartecipe deve essere stabilmente ed organicamente inserito nell'organizzazione criminale, rivestendo un ruolo dinamico e funzionale alla stessa. Il carattere distintivo tra il concorso di persone nel reato e il reato associativo risiede nella diversa natura dell'accordo criminoso, che nel concorso è finalizzato alla realizzazione di uno o più reati determinati, mentre nel delitto associativo è diretto all'attuazione di un più vasto programma criminoso, per la commissione di una serie indeterminata di delitti, e permane anche dopo la realizzazione dei singoli reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerar - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) SI. AL. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 2762/2010 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 24/12/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. Mazzuccu Titta.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale del riesame di Torino, con ordinanza del 24 dicembre…

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