Consiglio di Stato sentenza n. 5694 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:5694SENT

Massima

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Il proprietario di un terreno sul quale siano stati abbandonati rifiuti da parte di soggetti terzi, pur non essendo responsabile in via diretta dell'inquinamento, può essere destinatario di un'ordinanza di rimozione e smaltimento dei rifiuti qualora sia accertata una sua grave e colpevole omissione di vigilanza e custodia del bene, tale da aver consentito il protrarsi della situazione di degrado e abbandono. L'obbligo di adottare le misure di prevenzione e ripristino ambientale, previsto dall'art. 192 del d.lgs. n. 152/2006, si estende infatti anche al proprietario incolpevole che, per trascuratezza, negligenza o incuria, non abbia impedito l'illecito abbandono di rifiuti nel proprio fondo. La responsabilità del proprietario non responsabile dell'inquinamento è, tuttavia, limitata agli obblighi di prevenzione e non si estende alle più gravose misure di bonifica e ripristino, che restano a carico del responsabile dell'abbandono. Pertanto, l'amministrazione può legittimamente imporre al proprietario incolpevole, ma negligente nella vigilanza, l'obbligo di rimozione e smaltimento dei rifiuti abbandonati, senza potergli imporre gli interventi di bonifica e ripristino ambientale, che rimangono a carico del responsabile dell'inquinamento, ove individuato. La valutazione della gravità della condotta omissiva del proprietario deve essere effettuata caso per caso, tenendo conto delle dimensioni dell'area interessata, della durata e della visibilità della situazione di degrado, nonché dell'effettiva possibilità di controllo e intervento da parte del proprietario, senza che assumano rilievo eventuali difficoltà economiche o la mancata corretta identificazione dei soggetti passivi dell'ordinanza.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/06/2024

N. 05694/2024REG.PROV.COLL.

N. 07868/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7868 del 2021, proposto da -OMISSIS-, rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di -OMISSIS-, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Terza), sede di Milano, n. -OMISSIS-.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di -OMISSIS-;

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