Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso proposto dal pubblico ministero avverso la sentenza di non luogo a procedere emessa dal giudice di prime cure, rileva che, a seguito delle modifiche apportate all'art. 428 c.p.p. dalla L. n. 103 del 2017, tale pronuncia è impugnabile esclusivamente mediante appello e non più con ricorso per cassazione. Pertanto, il giudice di legittimità, in applicazione del principio tempus regit actum, converte il ricorso in appello e dispone la trasmissione degli atti alla competente Corte d'appello, in ossequio al nuovo regime impugnatorio introdotto dal legislatore. La massima giuridica che può essere tratta dalla sentenza è la seguente: La sentenza di non luogo a procedere, a seguito delle modifiche apportate all'art. 428 c.p.p. dalla L. n. 103 del 2017, è impugnabile esclusivamente mediante appello e non più con ricorso per cassazione. Il giudice di legittimità, in applicazione del principio tempus regit actum, è tenuto a convertire il ricorso in appello e a disporre la trasmissione degli atti alla competente Corte d'appello, in ossequio al nuovo regime impugnatorio introdotto dal legislatore.