Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34518 del 29 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:34518PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, non è tenuto ad un'analisi approfondita di tutte le deduzioni difensive e di tutte le risultanze processuali, essendo sufficiente che, attraverso una valutazione globale di tali elementi, spieghi in modo logico ed adeguato le ragioni del proprio convincimento, dimostrando che ogni fatto decisivo è stato tenuto presente. In tale contesto, la nozione di "gravi indizi di colpevolezza" non si atteggia allo stesso modo del termine "indizi" inteso quale elemento di prova idoneo a fondare un motivato giudizio finale di colpevolezza, essendo sufficiente qualunque elemento probatorio idoneo a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato in ordine ai reati contestati. La scelta e la valutazione delle fonti di prova rientrano tra i compiti istituzionali del giudice di merito e sfuggono al controllo del giudice di legittimità se adeguatamente motivate e immuni da errori logico-giuridici, non potendosi opporre a tali scelte e valutazioni un diverso criterio o una diversa interpretazione, anche se dotati di pari dignità. Inoltre, l'interpretazione del linguaggio adoperato dai soggetti intercettati, anche quando sia criptico o cifrato, costituisce questione di fatto rimessa alla valutazione del giudice di merito, la quale, se risulta logica in relazione alle massime di esperienza utilizzate, si sottrae al sindacato di legittimità. Infine, il ricorso per cassazione che deduca l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e, pertanto, l'assenza delle esigenze cautelari, è ammissibile soltanto se denuncia la violazione di specifiche norme di legge, ovvero la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento, secondo i canoni della logica ed i principi di diritto, ma non anche quando propone e sviluppa censure che riguardano la ricostruzione dei fatti, ovvero che si risolvono in una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/03/2019 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI PISA FABIO;
sentite le conclusioni del PG Dott. DALL'OLIO MARCO il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento in data 19/03/2019 il Tribunale di Napoli, adito in sede di riesame, confermava l'ordinanza del 26/02/2019 con la quale il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli…

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