Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18492 del 14 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:18492PEN

Massima

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Il sequestro di persona a scopo di estorsione, realizzato in condizioni disumane e tali da mettere gravemente a repentaglio la vita della vittima, integra il dolo eventuale di omicidio anche quando l'evento morte non sia stato direttamente voluto, qualora il reo abbia consapevolmente accettato il rischio di tale esito, in particolare quando sia stato specificamente avvertito del progressivo peggioramento delle condizioni di salute della vittima e non abbia adottato tempestivamente le misure necessarie per scongiurarne il decesso. Il dolo eventuale sussiste quando l'agente, pur non volendo direttamente l'evento morte, abbia previsto e accettato la possibilità del suo verificarsi, in ragione delle modalità particolarmente disumane e pericolose della privazione della libertà personale, protratta per un apprezzabile lasso di tempo nonostante la conoscenza del progressivo deterioramento delle condizioni della vittima. La prevedibilità e accettazione del rischio di morte, anche se non direttamente voluta, sono desumibili dalla consapevolezza delle condizioni di segregazione in cui è stata tenuta la vittima, dalla mancata adozione di misure idonee a scongiurarne il decesso nonostante la conoscenza del suo aggravamento, nonché dalla programmazione di un sequestro di durata tale da rendere altamente probabile il verificarsi dell'evento morte. Pertanto, il concorrente che abbia contribuito a porre la vittima in condizioni di segregazione tali da mettere gravemente a repentaglio la sua vita, senza adottare le necessarie misure di tutela nonostante la conoscenza del progressivo peggioramento delle sue condizioni, risponde del delitto di sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato dall'evento morte, in forza del dolo eventuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 27/2008 CORTE ASSISE APPELLO di PALERMO, del 28/01/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto;

udito, per la parte civile, l'avv. Sbacchi per l'inammissibilita';

udito il difensore avv. Furfaro …

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