Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso avverso la sentenza di condanna per lesioni personali, afferma che: 1. L'omessa notifica all'imputato del decreto di citazione per il giudizio d'appello è manifestamente infondata e generica, in quanto risulta dagli atti che la notifica è stata effettuata correttamente al domicilio dichiarato. 2. La doglianza sulla mancata rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale è generica, in quanto il ricorrente non precisa quali sarebbero le prove decisive che avrebbero dovuto essere rinnovate, né la violazione del principio devolutivo è fondata, in quanto il giudice d'appello ha il dovere di trasmettere gli atti al pubblico ministero qualora rilevi notizia di un possibile reato commesso dal testimone. 3. I rilievi sulla valutazione del compendio probatorio e sull'attendibilità della persona offesa sono generici e meramente assertivi, in quanto il giudice di merito ha adeguatamente motivato la propria decisione sulla base delle dichiarazioni della persona offesa e dei testimoni oculari, senza che il ricorrente abbia indicato in modo specifico gli eventuali travisamenti delle prove. 4. L'eccezione di prescrizione del reato è manifestamente infondata, in quanto il termine di prescrizione non si è ancora compiuto al momento della pronuncia della sentenza impugnata, dovendo tenersi conto dei periodi di sospensione maturati nel corso del dibattimento di primo grado per i rinvii richiesti dalla difesa. 5. L'inammissibilità del ricorso per genericità e manifesta infondatezza dei motivi dedotti preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, come la prescrizione del reato, ai sensi dell'art. 129 c.p.p.