Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 52728 del 20 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:52728PEN

Massima

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Il reato di oltraggio a pubblico ufficiale di cui all'art. 341-bis c.p. richiede che le espressioni offensive rivolte al pubblico ufficiale possano essere concretamente udite da soggetti terzi rispetto ai destinatari delle offese, integrando tale requisito della "pubblicità" una condizione essenziale per la configurabilità del reato. Pertanto, qualora le frasi oltraggiose siano state pronunciate in un luogo aperto ma in assenza di altre persone oltre ai pubblici ufficiali cui erano dirette, difetta il necessario requisito della concreta possibilità di essere udite da terzi, con conseguente insussistenza del reato. Il giudice di appello che riformi in senso condannatorio una sentenza assolutoria di primo grado ha l'obbligo di confutare specificamente, con motivazione rafforzata, le ragioni poste dal primo giudice a sostegno della decisione liberatoria, dimostrando puntualmente l'insostenibilità sul piano logico e giuridico degli argomenti più rilevanti della sentenza di primo grado, anche avuto riguardo ai contributi eventualmente offerti dalla difesa nel giudizio di appello. Inoltre, qualora la riforma del giudizio assolutorio di primo grado scaturisca da una diversa valutazione di prove dichiarative ritenute decisive, il giudice di appello deve procedere alla rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, salvo i casi in cui riscontri che il primo giudice sia incorso in errore nell'estrazione dell'informazione dal contributo narrativo, traendone un fatto inesistente o palesemente diverso da quello riferito dal teste.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. BASSI Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/03/2016 della Corte d'appello di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo che il fatto sia riqualificato ai sensi dell'articolo 594 c.p. perche' il fatto non e' previsto dalla legge come reato;
udi…

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