Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30638 del 23 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30638PEN

Massima

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L'appartenenza di un soggetto a un'associazione di tipo mafioso può essere desunta da elementi indiziari, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le risultanze delle intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché da condotte riconducibili a pratiche estorsive e impositive tipiche del contesto delinquenziale mafioso, anche quando l'attività commerciale svolta dal soggetto appaia formalmente lecita. Il giudice di merito gode di ampio margine di apprezzamento nella valutazione di tali elementi indiziari, la cui plausibilità non è sindacabile in sede di legittimità, essendo la delibazione cautelare preordinata a un giudizio prognostico di ragionevole e alta probabilità di colpevolezza, diverso dall'accertamento della certezza processuale richiesto per la pronuncia di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. AL. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 23/01/2009 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CALABRESE Renato Luigi;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. STABILE Carmine che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. prof. ARICO' Giovanni, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

Ca. Al. impugna p…

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