Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3784 del 24 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:3784PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve limitarsi a verificare la congruenza della motivazione del provvedimento impugnato rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie, senza poter procedere a una "rilettura" degli elementi indiziari, atteso che il giudizio cautelare non mira all'accertamento della responsabilità, bensì di una qualificata probabilità di colpevolezza. Inoltre, il giudice di merito può fondare la sussistenza delle esigenze cautelari sulla gravità oggettiva dei fatti, sulla personalità negativa dell'indagato desumibile anche dai precedenti penali e di polizia, nonché sul ruolo da questi rivestito nella vicenda criminosa, avendo fornito con il suo supporto logistico piena agevolazione materiale e morale alla commissione del reato. La motivazione del provvedimento cautelare, pertanto, deve dare adeguatamente conto delle ragioni che hanno indotto il giudice a ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, senza che il giudizio di legittimità possa spingersi oltre il controllo della congruenza logico-giuridica di tale motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Trieste, in data 3 aprile 2012, di rigetto dell'istanza di riesame del provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Pordenone, in data 5 marzo 2012, di applicazione della misura cautelare dell'obbligo di dimora con il divieto di allontanamento dalla residenza nelle ore notturne;

Visti gli atti, l'ordinanza denunziata e il ricorso;

Sentita in camera di consiglio la relazione svolta dal Consigli…

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