Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26948 del 9 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:26948PEN

Massima

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Il reato di contraffazione di timbri postali attestanti il pagamento di somme dovute, pur essendo correttamente ricostruito e qualificato dalla sentenza impugnata sulla base delle risultanze processuali, è estinto per intervenuta prescrizione, senza che ciò incida sulle statuizioni civili relative al risarcimento del danno patrimoniale accertato e non risarcito. Il principio di diritto che emerge è che la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione non impedisce il mantenimento delle statuizioni civili, qualora sia stata accertata la sussistenza del danno e l'assenza di risarcimento, in quanto la prescrizione del reato non incide sulla responsabilità civile derivante dal fatto illecito. La sentenza, pertanto, pur annullando la pronuncia impugnata senza rinvio per la sopravvenuta estinzione del reato, rigetta il ricorso agli effetti delle disposizioni civili, confermando la condanna al risarcimento del danno e alla rifusione delle spese in favore della parte civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antoni - rel. Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 211/2010 CORTE APPELLO di LECCE, del 14/10/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 14.10.2010 …

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